Groupama-FDJ, Thibaut Pinot: “Ho pensato di finire la mia carriera. In due mesi ho fatto solo 60 ore in bici”
Thibaut Pinot sembra iniziare il suo processo di recupero per tornare alle corse. Il corridore della Groupama-FDJ è assente dalle competizioni da ormai due mesi, a seguito della partecipazione, povera di soddisfazioni, al Tour of the Alps 2021. Lo scalatore ha presto rinunciato alla propria ambizione di prendere il via al Giro d’Italia 2021, che nei programmi originali sarebbe stato il suo obiettivo principale della stagione. Dopo un periodo di riposo, pensato anche per provare a risolvere i problemi alla schiena che lo affliggono dalla caduta al Tour de France 2020, il transalpino sembra intenzionato a riprendere allenamenti più intensi, a seguito di qualche settimana in cui ha confessato di aver avuto difficoltà emotive nel superare il momento difficile.
“Ci sono stati giorni in cui ho vissuto dei momenti dolorosi – ha dichiarato in una toccante intervista concessa a L’Equipe – A volte ero bloccato nel traffico per andare a Parigi e mi domandavo a cosa servisse tutto questo. Il Giro, che avrei dovuto disputare, si stava correndo. Il meteo era disgustoso, ho incatenato tutti gli appuntamenti. Mi sono rifiutato di guardare qualsiasi corsa in televisione. Mi faceva troppo male“.
Il racconto sfocia in dettagli che fanno ben capire il dramma del momento: “Un giorno, sulla tangenziale parigina, sono scoppiato in lacrime perché non ne potevo più. Quindi sì, ho pensato di terminare la mia carriera. Ma per fortuna, il mio entourage era lì per tirarmi su il morale: la mia ragazza, mio fratello Julien, Marc Madiot, che mi ha chiamato spesso, i miei compagni di squadra, il dottor Maillot, le lettere degli sponsor. Non potevo mollare, per loro. Questi pensieri negativi ora sono alle spalle“.
Ora Thibaut Pinot può tornare a pensare al ciclismo: “Di recente ho ricominciato a pedalare più seriamente, con delle uscite di quattro ore. C’è uno stage in altura a Tignes a metà luglio con la squadra, e ci andrò. Voglio tornare a trovare i miei compagni di squadra. Mi do tempo fino alla fine di luglio per scoprire se posso rimettermi un dorsale prima della fine della stagione. Qualunque sia la corsa, non mi interessa. Voglio solo correre di nuovo. Per ora, in due mesi, ho fatto sessanta ore in bicicletta. È un nulla”.
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